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Rapporto Annuale 2020, Clemente (Dir. UIF): “Segnalazioni su rete fisica del gioco -47%, mentre sull’online superano il +67%”

“Dopo l’incremento osservato nel 2019 (+28 per cento), il flusso segnaletico dei prestatori di servizi di gioco ha registrato una riduzione dell’11 per cento circa, attribuibile alle misure restrittive imposte per l’emergenza sanitaria. La contrazione ha interessato gli operatori su rete fisica (-47 per cento) e le case da gioco (-59 per cento) mentre si è registrato un aumento delle segnalazioni relative alle attività online (+67 per cento) che hanno posto in luce, accanto alle pratiche collusive e alle ricariche di conti di gioco con carte rubate o clonate, l’utilizzo di tali conti come depositi extra-bancari anche per sottrarre disponibilità all’attenzione delle autorità. Con riferimento al gioco su rete fisica si stanno perfezionando metodi di analisi che, oltre all’esame dei comportamenti dei singoli giocatori, tendono a valorizzare la concentrazione di anomalie presso specifiche sale da gioco”. E’ quanto sottolineato nella Presentazione del Direttore dell’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia riguardo il Rapporto Annuale 2020. “L’emergenza non solo non ha pregiudicato la produttività, ma ha anche portato ad accelerare le attività di sviluppo e innovazione. Già nel primo bimestre erano state realizzate alcune importanti funzionalità informatiche: un nuovo canale sicuro di comunicazione con i soggetti obbligati funzionale all’approfondimento delle operazioni segnalate; più agevoli modalità di compilazione delle segnalazioni per una descrizione più accurata dell’operatività nei comparti dei giochi, delle carte di pagamento e delle valute virtuali; più incisivi controlli automatici dei dati segnaletici. Nel corso dell’anno sono stati rilasciati sistemi per l’invio automatico di feedback periodici ai segnalanti, funzionalità per la trasmissione alle altre FIU delle segnalazioni cross-border, evoluzioni della piattaforma di scambio e incrocio dei dati con la DNA”, aggiunge.

“Il 2020 è stato l’anno della pandemia da Covid-19 che ha sconvolto le vite, le dinamiche sociali, le economie. È proseguito l’impegno della UIF diretto a favorire il miglioramento del contributo dei soggetti obbligati e a monitorarne la qualità per evitare scadimenti dovuti alla tentazione di ricorrere a meri automatismi segnaletici e all’adozione di approcci semplicemente cautelativi, anche da parte di intermediari di grandi dimensioni. È stato avviato un progetto per ridurre l’onere segnaletico in capo agli operatori dei comparti delle carte di pagamento e dei giochi, la cui attività è caratterizzata da un ampio numero di soggetti, operazioni e rapporti. Per favorire un’efficace e tempestiva rilevazione di fenomeni di criminalità connessi con l’emergenza sanitaria la UIF ha diffuso due Comunicazioni che richiamano l’attenzione dei segnalanti sulle principali aree di rischio e su specifiche anomalie”. E’ quanto si legge nel Rapporto Annuale 2020 dell’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia. “Nel 2020 l’Unità ha ricevuto 113.187 segnalazioni di operazioni sospette, 7.398 unità in più rispetto all’anno precedente (+7,0%). L’incremento, rispetto al 2019, deriva principalmente dall’aumento delle segnalazioni di banche e Poste (+11,2%) nonché degli intermediari e altri operatori finanziari (+8,5%). Tali contributi hanno più che compensato il decremento delle segnalazioni provenienti dai professionisti (-28,1%), dai prestatori di servizi di gioco (-10,8%) e dagli operatori non finanziari (-14,4%). L’incidenza delle segnalazioni trasmesse dagli operatori bancari e da Poste è aumentata al 67,0% (64,5% nel 2019). Gli intermediari e gli altri operatori finanziari restano la seconda categoria di soggetti obbligati per contributo di segnalazioni inoltrate, accrescendo lievemente il proprio peso relativo al 23,6%. Le comunicazioni trasmesse dalla Pubblica amministrazione risultano anche quest’anno estremamente limitate, con apporti che provengono prevalentemente da società pubbliche (24 comunicazioni)2 . A livello locale si evidenzia il contributo fornito da Camere di Commercio (5 comunicazioni) e Comuni (4 comunicazioni)”, aggiunge.

Fonte ac/AGIMEG

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